Compari adesso,
figlia bastarda,
demone di misericordia,
con il volto dell’angelo
rugoso di paterne carezze;
fatti luce adesso
rabbiosa stella
per il tuo non essere donna
ma bestia da soma
dagli occhi docili di frusta;
lucida gli zoccoli
e asciuga la saliva
ché nel mio letto
devi entrare
con il cuore in festa;
vieni a me
con pelle di cagna
e i peli rossi d’amore violento;
vieni a me
stringendo tra i denti
quell’ultimo bacio
d’incestuoso abbraccio;
vieni a me
con il mostro
che t’ho fatto scivolare nel ventre;
vieni a me
mentre cado e rimbalzo
per improbabili scale
unte di luna
che, ubriaca di dannazione,
i tentacoli intreccia
in ragnatela d’annoiati sbadigli;
mai come oggi ,
maledetta regina
coronata d’eclissi,
la mia morte
ti renderà così splendidamente indifferente…
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